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8 dicembre: Tota pulchra es, Maria! |
Santo Borriello |
L'8 dicembre 1854, dopo vari secoli di dibattito teologico, Pio IX definì come dogma di fede l'Immacolata Concezione di Maria e quattro anni dopo la Madonna stessa, a suggello di quanto la Chiesa aveva proclamato, apparendo a Lourdes si presentò a Bernardette affermando: "Io sono l'Immacolata Concezione". Con la riforma liturgica del Vaticano II questa celebrazione ha assunto il grado di solennità. Ma qual è il senso profondo di questa festa?
La cosa fondamentale che possiamo dire sull'Immacolata Concezione è che Maria è stata redenta in previsione dei meriti del Figlio suo (cf CCC 492). La Vergine di Nazaret, prescelta per essere la Madre del Salvatore, doveva essere degna di accogliere nel suo grembo il Verbo di Dio, il Santo dei santi. Per questo Maria ha beneficiato in anticipo della grazia redentrice di Cristo Gesù, il quale ha guadagnato sulla croce l'Immacolata Concezione di sua Madre.
Essere immacolata fin dal primo istante del concepimento è senza dubbio un singolare privilegio concesso a Maria in vista della sua divina maternità, ma questo non ci deve indurre nella tentazione di considerarla come una figura lontana dalla nostra quotidianità, dalla nostra natura umana. L'Immacolata è per noi un segno in quanto ci dice che Dio, preservando Maria da ogni contagio con il peccato originale, continua a sognare l'uomo secondo il modello che si era prefigurato al momento della creazione.
Maria è il sogno di Dio per noi e ci rivela qual è la nostra vera identità di creature. Guardare a Maria Immacolata significa scoprire la nostra identità originaria poiché Maria è così come Dio voleva che noi fossimo. Lei è il progetto incorrotto, l'originale incontaminato, il modello assoluto, il prototipo dell'umanità nuova.
Se vogliamo scoprire chi siamo noi davanti a Dio, guardiamo a Maria e scopriremo quello che Dio aveva pensato per noi. Anche i nostri progenitori furono concepiti senza peccato e godevano di perfetta amicizia con Dio, ma nella loro libertà si sono poi lasciati sedurre dal diavolo, il tentatore, colui che cerca continuamente di mettere inimicizia tra Dio e le sue creature. Maria Immacolata è la donna della speranza per tutta l'umanità. Nella sua libertà è rimasta fedele all'amore di Dio e con il suo "Sì" ha schiacciato la testa del serpente, permettendo che il Verbo si facesse carne e venisse ad abitare in mezzo a noi.
L'Immacolata Madre di Dio, donna tutta luce e splendore, ci insegna ad eliminare dalla nostra vita le ombre del peccato, per poter risplendere anche noi della vera bellezza, quella di Dio. La Tutta Santa, modello di tutte le virtù, ci esorta a non vergognarci della santità ma piuttosto a ricercarla, perché è santi che Dio ci desidera. Soprattutto ci dice che la santità è possibile, è alla nostra portata, fa parte della nostra intima natura di creature. Ogni giorno ci dobbiamo rispecchiare in Lei, per assomigliare sempre di più a Lei e per raggiungere la perfetta somiglianza con il Figlio suo, Gesù.
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pubblicato su "Nostro Tempo" (settimanale cattolico modenese) del 04/12/2004 |
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