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Che cos'è la verità?
Fr. Santo

«Che cos'è la verità?» (Gv 18, 38), domandò Pilato a Gesù. Questo interrogativo dovrebbe risuonare forte anche nei nostri cuori, nei cuori dei cristiani cattolici, dei religiosi, dei sacerdoti, dei vescovi, dei cardinali... Oggi come duemila anni fa la verità non è gradita al mondo. Viviamo in un'epoca sottoposta alla dittatura del relativismo, il quale nega l'esistenza stessa della verità, o perlomeno di una verità oggettiva. Ciascuno può avere una "sua" verità a patto che non pretenda di conoscere "la" verità. Questo clima ostile e addirittura persecutorio ha l'obiettivo di mettere a tacere chiunque voglia farsi portavoce della verità, la quale, se non viene più annunciata, può essere sostituita con quello che stabilisce "la maggioranza"... Ne consegue che parlare di verità è "politicamente scorretto".

Ma il dato più preoccupante è un altro: pare infatti che anche all'interno della Chiesa (fatto salvo il Santo Padre e pochi altri) si sia chinata la testa davanti a questa ideologia. Molti pensano che tutto sommato non sia il caso di dare troppo fastidio a questo mondo. Meglio cercare una pacifica convivenza... che poi si traduce presto in connivenza. Troppi cristiani, troppi sacerdoti hanno smesso di proclamare la verità in qualsiasi campo: dottrinale, morale, sociale. Sembra appunto che la priorità sia quella di non irritare nessuno con parole troppo decise che poi rischiano di generare polemiche e persecuzioni. Meglio tacere per salvaguardare il quieto vivere. Ma da chi è stato impartito quest'ordine di resa incondizionata?

è il caso di porsi seriamente la domanda: che cos'è la verità? Gesù ha detto: «io sono la verità» (Gv 14, 6), «per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità» (Gv 18, 37). Occorre affermare con forza che il servizio dato alla verità è un servizio dato a Cristo, non ad un partito politico, non ad una ideologia, non ad una corrente filosofica. Questo desidera il Signore: «che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1Tm 2, 4). Poco importa se il mondo insorge e ci perseguita. Non siamo forse stati avvisati? «Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi» (Gv 15, 20), «tutti quelli che vogliono rettamente vivere in Cristo Gesù saranno perseguitati» (2Tm 3, 12).

Certo, viviamo tempi particolarmente difficili, ma proprio per questo dobbiamo sentirci maggiormente chiamati a dare testimonianza alla verità con vigore e coraggio. La Scrittura ci esorta chiaramente: «Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero» (2Tm 4, 3-5). Occorre fare molta attenzione perché dove viene a mancare la verità cresce inevitabilmente la menzogna e noi sappiamo bene chi è il padre della menzogna.

Quest'umanità confusa e ottenebrata ha più che mai bisogno di essere illuminata dall'annuncio della verità. Non lasciamoci intimidire o peggio sedurre da certe correnti di pensiero... Non è scendendo a patti con il mondo che conquisteremo il mondo. Se non saremo fedeli al mandato che Cristo ha dato ad ogni battezzato non solo non conquisteremo il mondo ma correremo il serio rischio di perderci con il mondo.

 
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